Hai un blog personale o un blog aziendale? Ti è mai capitato di non poter pubblicare niente per settimane…se non mesi?
Se sei già un lettore del mio blog, ti sarai accorto che è quasi un mese che non pubblico alcun articolo.
E’ estate e tra una vacanza e l’altra ho deciso di staccare completamente la spina e ricaricarmi per i prossimi mesi.
Mentre mi godevo le mie vacanze a Ibiza e in Sicilia però mi è venuto un grosso dubbio che ha continuato a frullarmi per la testa per un pò:
Cosa succede al SEO del blog quando smetti di scrivere?
Se ti è mai venuto in mente lo stesso dubbio, ti consiglio di leggere l’articolo fino in fondo perchè troverai tutte le risposte che cerchi.
Perchè mi piace tanto dedicarmi al blogging?
Se sei un imprenditore alle prime armi con il web marketing oppure se sai poco o nulla della SEO, ti dico che Google tende sempre a valorizzare i contenuti più “freschi”. I contenuti nuovi ed originali si sa, rappresentano un fattore molto importante con un impatto significativo sul SEO di un sito. La logica qui è che più frequentemente si aggiorna il sito tanto più spesso il Googlebot (il bot o spider di Google che scansiona i siti ) visita il tuo sito.
Come ben capirai, scrivere articoli nuovi ed originali ti dà la possibilità di ottenere una migliore classifica nel posizionamento organico sui motori di ricerca (ovviamente non basta pubblicare continuamente articoli perchè ci sono molti altri fattori decisivi, ma pubblicare frequentemente è una delle basi da cui partire)
Anche se è possibile aggiornare il sito in molti modi diversi (per non parlare di tutti i diversi tipi di contenuti si possono creare) quello di scrivere nuovi post tende ad essere il modo più semplice per generare nuovi contenuti.
Le domande che in molti marketers e io stesso mi sono posto sono: Perché devo continuare a fare blogging? Cosa succede nel caso in cui dovessi smettere? Quando posso permettermi di smettere? Ci sono altri modi migliori per fare marketing, ottenere traffico e far crescere le conversioni?
È il blogging veramente il fattore più decisivo che determina il posizionamento SEO del mio sito?
Prima di cominciare a leggere chiedo solo di cliccare sul pulsante qui sotto o di condividere l’articolo sul tuo social preferito. A te non costa niente farlo, ma per me è una grande ricompensa per il lavoro svolto ?
Alcune statistiche chiave
Per poter rispondere a tutte queste domande, bisogna partire con alcuni dati alla mano. Qui ci sono alcuni dati statistici da Kapost che permettono di inquadrare meglio l’utilità del blogging:
- I Marchi che creano 15 post sul blog al mese ottengono in media 1.200 nuovi contatti al mese.
- I blog conferiscono ai siti web il 434% di pagine più indicizzate e il 97% più link indicizzati.
- I blog su siti aziendali producono il 55% in più di nuovi visitatori.
- Le aziende B2B che hanno un blog generano il 67% in più di contatti al mese rispetto a quelli che non hanno un blog.
Questi sono alcuni numeri reali che dimostrano quale impatto monumentale puù avere l’attività di blogging non solo sulla SEO ma anche sul fatturato di un’azienda.
Ma cosa accadrebbe smettessi di scrivere? Cosa accadrebbe se non facessi più attività di blogging?
Subiresti conseguenze catastrofiche oppure otterresti semplicemente un lento declino?
Per rispondere a questa domanda diamo uno sguardo a uno studio reale di Robert Ryan che ha voluto dimostrare con i fatti cosa succede realmente quando smetti di scrivere.
251 giorni senza attività di blogging
Robert Ryan: è uno sviluppatore WordPress, social media manager ed esperto di SEO ha condotto un esperimento semplice.
Nel 2015, si astenne dal pubblicare nuovi contenuti sul suo blog per 251 giorni. Ben otto mesi e sette giorni senza pubblicare neanche un articolo.
Ecco alcune delle sue principali risultati :
- Nel complesso il traffico al sito ha visto un grave declino in quanto è sceso del 32%.
- Il traffico organico è sceso di un massiccio 42%.
- Il traffico verso la pagina dei contatti è sceso del 15%.
- Le conversioni complessive del sito sono diminuite del 28%.
Cosa possiamo ricavare da queste statistiche?
Il Blogging influisce direttamente sul traffico complessivo
Quando Ryan ha smesso di scrivere sul suo blog, il suo traffico è rapidamente sceso del 32%.
Il fatto che il traffico complessivo di Ryan è sceso di quasi un terzo nel corso di questo periodo è la prova tangibile che c’è una correlazione tra la pubblicazione costante di articoli sul blog e il volume globale di traffico.
Francamente, trovo un po’ allarmante vedere un tale calo solo a causa della mancata pubblicazione di nuovi articoli….
Naturalmente però dobbiamo tenere a mente che il suo esperimento è durato per più di otto mesi.
Se hai smesso di scrivere per un solo per un mese come me o due, le conseguenze sul tuo sito probabilmente non saranno cosi catastrofiche.
Tuttavia, di sicuro smettere di aggiornare il blog non ti aiuterà ad ottenere grandi risultati.
Queste statistiche portano in primo piano una buona strategia che molti marketer suggeriscono.
Per prevenire qualsiasi situazione che impedisca di pubblicare regolarmente i propri articoli (il lavoro, gli impegni, le malattie,gli imprevisti, le vacanze etc. sono sempre dietro l’angolo) conviene scrivere almeno un paio di articoli che siano pronti per la pubblicazione. Così, anche se ci fosse un imprevisto che ti impedisca di scrivere, potrai sempre sapere che avrai degli articoli di riserva pronti ad essere online con pochi click.
Il traffico organico può garantirti un enorme successo
Un calo del 42 per cento nel traffico organico è colossale.
Per molte aziende, questo tipo di caduta potrebbe fare la differenza tra fare soldi e perdere denaro.
Una perdita traffico organico di tale portata è simile alla penalizzazione che si riceve da parte di Google.
Come dimostra uno studio di Search Engine Land, la maggior parte dei siti web guadagnano la maggior parte del loro traffico organicamente.
Soprattutto per chi opera nel settore “B2B” la quantità di traffico organico è sproporzionata rispetto alle altre forme di acquizione dei visitatori.
Ma da dove viene tutto questo traffico organico?
Viene dai contenuti. Più precisamente, si tratta di blogging.
Il traffico organico è la linfa vitale di qualsiasi business online. Certo, ci sono Facebook, Twitter, Snapchat, le piattaforme di PPC come Adwords etc. però nessun business che non sia “One Shot” può sperare di ottenere grandi risultati a lungo termine senza un buon posizionamento SEO.
Il traffico organico è la linfa vitale di qualsiasi business online Condividi il TweetIl traffico organico, come hai potuto vedere, può fare la differenza tra il business vero e la mediocrità.
Tantissimi siti confermano anno dopo anno l’importanza di creare contenuti sempre nuovi ed originali per scalare il posizionamento organico su Google.
Come spiegano i ragazzi di Moz,
“I siti web che aggiungono nuove pagine ad un tasso superiore possono guadagnare un punteggio più alto di “freschezza” rispetto ai siti che aggiungono contenuti meno frequentemente.”
E’ tutto teorico, naturalmente. Nessuno sa ancora esattamente come funziona l’algoritmo di Google.
Ma non si può nemmeno contestare il fatto che smettere di scrivere articoli sul blog porti ad una picchiata del traffico organico.
Avendo un sito dinamico (che permette la pubblicazione di contenuti) al contrario di uno statico (dove non si pubblicano nuovi contenuti), si forniscono a Google nuovi contenuti per scansionare e indicizzare il sito, il che permette allo spider di Big G di capire meglio di cosa parla il nostro sito e a quali domande dei clienti può rispondere.
Quindi, la pubblicazione continua di contenuti nuovi ed originali non può che influenzare il posizionamento su Google in modo positivo.
Inoltre, bisogna anche considerare il fatto che ogni nuovo post sul blog offre l’opportunità di ottenere nuovi backlinks da parte di altri siti (quando si scrivono articoli di grande qualità) e di indicizzare il sito per le keywords giuste per la propria strategia di marketing.
Immagina di visualizzare un incremento del traffico organico di questo tipo:
Il problema della SEO è che non è possibile ottenere un traffico del genere a meno che il tuo blog non venga aggiornato con costanza.
Quando smetti di fare blogging per un lungo periodo di tempo, il flusso di traffico organico può crollare e avere ovviamente alcune conseguenze poco piacevoli.
Più blogging è uguale a più contatti
Come ho riportato all’inizio dell’articolo i dati di Kapost, dove affermano che le marche con 15 post sul blog al mese generano in media 1.200 nuovi contatti al mese e i dati di Ryan dove scrive che il traffico alla sua pagina di contatto è diminuito del 15%, posso dire che la correlazione tra l’attività di blogging e di lead generation è significativa.
In effetti se ci pensi è anche piuttosto logico.
Non scrivere articoli sul blog significa produrre molto meno traffico organico e questo a sua volta produce un minor numero di visitatori sul sito web, il che significa ovviamente comporta anche un minor numero di ricavi.
Blogging = Più contatti.
Come puoi vedere da questi dati di MarketingCharts.com. una frequenza più elevata di blogging è correlata positivamente alla velocità di acquisizione di clienti.
Smettere di fare blogging uccide le conversioni
L’aspetto più importante e preoccupante che riguarda la fine della creazione di contenuti per il blog è dato dal test di Ryan dove si è visto un calo delle conversioni sul sito del 28%.
I contenuti quindi, non sono solo un modo per intrattenere i clienti o per creare un legame con loro. I contenuti sul blog sono fondamentali per educare i nostri potenziali clienti, dimostrare le nostre conoscenze, ottenere più visite e infine ottenere più vendite.
Il blogging da solo non può reggere una strategia di marketing efficace, ma è una parte fondamentale nella crescita sul web per qualsiasi tipo di business.
Dalla mia breve esperienza (il mio blog è online da pochi mesi) ho trovato l’attività del blogging un modo incredibilmente efficace per costruire un rapporto con il mio pubblico e ottenere nuovi contatti e clienti.
Ad esempio, alcuni imprenditori che hanno visto prima i miei post su Facebook o Twitter e successivamente hanno cominciato a leggere gli articoli del mio blog, mi hanno contattato per ricevere consulenze o per delegarmi la gestione della campagna di advertising delle loro aziende.
Sul mio blog non vendo assolutamente nulla. Il mio unico obiettivo è fornire valore, tanto valore.
Le offerte di lavoro, le collaborazioni e la conoscenza di nuove persone straordinarie sono solo una diretta conseguenza della mia attività di blogging.
Se invece al posto del mio blog avessi creato una pagina statica dove presentavo i miei servizi di consulenza, non credo che avrei avuto nemmeno la metà delle opportunità che hanno generato gli articoli.
L’attività di blogging ovviamente non è positiva solo per me. Secondo le statistiche da Aabaco è stato rilevato che “il 60 per cento dei consumatori hanno una percezione più positiva di una società dopo aver letto il contenuto personalizzato sul loro sito.”
Inoltre, “il 78 per cento dei consumatori ritiene che le aziende che si impegnano a creare nuovi contenuti sono interessate a costruire buoni rapporti con i loro clienti”.
I buoni rapporti si costruiscono un post alla volta.
Quindi in sostanza, il blogging si basa sulla fiducia.
Se gestisci il tuo blog nel modo giusto, puoi dimostrare la tua trasparenza.
La trasparenza, a sua volta, crea fiducia.
Non c’è nessun segreto qui. Se si vuole influenzare veramente gli acquisti (le conversioni), bisogna cominciare dal blogging.
I clienti più leggono i contenuti di un’azienda più la percepiscono come autorevole e associano le sensazioni positive verso il marchio.
Questa positività e la buona volontà influenza le conversioni. Il blogging è cosi importante perchè influenza direttamente le vendite. Credimi, è veramente così semplice.
Vorrei anche farti notare che smettere si scrivere di punto in bianco può farti sembrare un po ‘traballante agli occhi dei tuoi clienti. Perchè? Semplicemente perchè alcuni possono anche chiedersi se sei ancora in attività…
Nessuno vuole fare affari con un’azienda che sembra abbandonata. Potresti anche fatturare più del solito ma se il tuo blog smette di essere aggiornato gli utenti potrebbero cominciare a sospettare che il tuo business abbia qualche problema.
Per queste ragioni, si può vedere come la mancanza di blogging può far scivolare le tue vendite lentamente verso il basso e influenzare negativamente le conversioni.
Jeff Bullas (Blogger, marketer e autore di successo) fornisce un’eccellente spiegazione di come il blogging costruisce la credibilità in questa infografica:
Queste non sono solo statistiche casuali. Si tratta di segnali basati sui dati concreti che il tuo blog influenza la tua credibilità.
E la tua credibilità è uno degli aspetti più importanti che porta le persone ad acquistare da te.
La Frequenza è importante
Smettere di pubblicare nuovi articoli, come abbiamo visto, non influenza positivamente la SEO del proprio sito.
Anche smettere di scrivere per un solo mese potrebbe rallentare di molto la scalata sui motori di ricerca.
Per questo motivo, non posso sottolineare abbastanza quanto sia importante essere costanti con la pubblicazione di nuovi articoli sul proprio blog.
Ci sono tante opinioni sul numero indispensabile di articoli da pubblicare, ma la maggior parte dei blogger sono d’accordo che bisogna pubblicare almeno un articolo alla settimana.
Un blog come l’ Huffington Post (sì, è un blog) pubblica un articoli di un minuto. Loro possono farlo perché hanno una tonnellata di materiale e di argomenti da trattare (inoltre non c’è solo una persona dietro allo schermo a scrivere articoli ma sono un esercito di giornalisti 🙂
Se tu fossi a capo di Forbes , potresti anche pubblicare più di 1.000 articoli al mese.
Ovviamente, non sarai in grado di tenere il passo con Forbes o Huffington Post , soprattutto se come me svolgi l’attività di blogging per la costruzione della tua reputazione personale.
Invece, quello che ti conviene fare, è concentrarti sulla consistenza. Come ho cercato di spiegare in questo articolo, quando smetti di scrivere è come se chiudessi il rubinetto. Si fermano sia il traffico che le conversioni (ovviamente se smetti di scrivere quando il tuo sito è posizionato molto bene potresti godere del traffico dei vecchi articoli a lungo tempo, se invece il tuo blog è nuovo e con un Domain Autorithy basso, le visite si fermeranno quasi di colpo.)
La costanza, come sempre, paga.
Conclusione
Il blogging è molto più che dimostrare la tua esperienza e costruire la fiducia.
La scrittura ha un ruolo molto importante nella SEO e la frequenza di aggiornamento del tuo blog sarà in grado di determinare il successo o il fallimento della tua strategia online.
Se vuoi veramente vincere al gioco del marketing online, devi cominciare a vedere la tua azienda come una redazione che produce continuamente contenuti.
L' Internet marketing è una maratona, non uno sprint Condividi il Tweet.Nonostante io non sia di certo un veterano decennale di questa maratona, posso dirti con certezza che il blogging è impegnativo e faticoso, e ci sono momenti in cui vorresti semplicemente affidarti alle campagne PPC e basta.
Ma posso anche dire che il tuo duro lavoro paga.
Certo, a volte potresti avere la sensazione di sbattera la testa contro un muro.
Scrivi per ore o giorni e nessuno legge i tuoi articoli. Ma poi, con la costanza (e il giusto piano di marketing) cominci a vedere la luce. Arrivano nuovi visitatori organici sul tuo sito, le persone si iscrivono alla tua newsletter, ricevi nuovi contatti e nuove vendite. E poi, quando le persone ti scrivono per ringraziarti per quello che fai, capisci che sei sulla strada giusta.
Non smettere e vedrai che i risultati arriveranno.
E tu hai mai provato un esperimento simile a quello di Ryan e in caso affermativo, quali sono stati i risultati? Oppure hai mai dovuto smettere di aggiornare il tuo blog per un periodo? Quali conseguenze ha avuto sulle visite e le conversioni del tuo sito? Scrivilo qui sotto nei commenti 🙂
P.s Se l’articolo ti è piaciuto clicca il tasto condividi sul tuo social preferito, a te non costa niente ma per me è una soddisfazione ?
P.P.S Se sei per la prima volta sul mio blog e vuoi scoprire le strategie di marketing migliori aumentare le vendite, ti consiglio di leggere gli altri articoli come “la guida per la SEO on site” o “i migliori 16 strumenti per analizzare i tuoi competitors“. Inoltre, se ti interessa fare pubblicità su Instagram e vuoi ricevere nuovi consigli riservati ogni settimana, ti consiglio di iscriverti alla mia newsletter ora.